Il Risveglio

SOGNI E REALTA'

Molti uomini condividono il concetto di realtà oggettiva derivato dalla tradizione scientifica e  filosofica del modello culturale più diffuso.  Questa realtà  consiste  nel ritenere la nostra condizione soggettiva  interagente  ma  separata  dal mondo.   La nostra vita coincide  così  col   nostro  corpo  e   le  relazioni  sono  possibili attraverso il sensorio che riceve l’idea della realtà in cui viviamo.


Altri pensano che il mondo sia una creazione della nostra mente e quindi una concezione assolutamente soggettiva immersa in una dimensione spirituale derivata dall’idealismo romantico o dalla fede religiosa.
E’ possibile immaginare, condividendo le ipotesi suggerite dalla scienza fisica quantistica, anche un altro modo di concepire il nostro modo di vivere..
In questa rappresentazione l’uomo inconsciamente crea e poi osserva un mondo supposto reale che a sua volta interagisce con l’osservatore. Tuttavia, comunque si consideri la scena in cui pensiamo di vivere, dopo aver rilevato lo scorrere del tempo è inevitabile domandarsi da dove abbia origine e inizio tutto questo spettacolo. L’ipotesi per me più attendibile è pensare una energia potenziale che genera continuamente realtà vissute nel tempo. Alcuni chiamano divina l’energia ma comunque questa idea suscita in noi il desiderio di capire per poter condividere consapevolmente la logica di questa energia che, se genera il tempo, si suppone sia in una dimensione altra, senza tempo, immaginata come un istante eterno omnicomprensivo.
Ciò fa ricordare il simbolo della conchiglia pecten jacobaeus da cui pende l’uovo sopra la testa della Madonna di Brera di Piero della Francesca. In questo simbolo sono indicate nelle nervature della conchiglia le varie esperienze nel tempo che confluiscono in una origine comune considerata la condizione potenziale della vita divina.
Questa versione dei fatti invita a considerare l’origine come sogno se osservata dalla nostra condizione spazio-temporale, ma se ci identifichiamo con una dimensione in assenza di tempo, la realtà ci apparirà sognata.
Una  seconda  convinzione  indicata  dalla  tradizione  consiste  nel ritenere che l’uomo  generato da
l’energia divina, sia ad essa affine per “immagine e somiglianza”. Questa idea fa pensare che anche tutte le altre forme della vita accomunate dalla stessa origine abbiano le stesse caratteristiche.
Ad immagine e somiglianza “divina” allora si devono pensare tutte le forme che da essa derivano:

Un uomo santo
Un uomo assassino
Una pecora
Una tigre
Un bacillo
Un virus
Una cellula
Un atomo
Un albero
Un filo d’erba
Un sasso
Una montagna
Il mare
La terra
Una stella
Una nebulosa….

Se ne deduce che il criterio all’origine della vita non corrisponde all’interesse delle singole forme ma appartiene ad una logica diversa da quella della nostra mente. Quando l’uomo al termine del proprio viaggio nel tempo riesce a identificarsi con la sua origine divina e ne assume consapevolezza e controllo; allora può intervenire sulla realtà prodotta dal suo desiderio inconscio e fare coscientemente i cosiddetti miracoli.
La logica di questa testimonianza implica i limiti del presente scritto caratterizzato dai postulati impliciti.  La vera comunicazione perciò potrà avvenire se il lettore procederà, come io ho fatto, usando insieme la mente e il sensorio con i tipici mezzi dell’arte. Sarà così possibile agire sulla propria coscienza lavorando sulle immagini alla maniera dell’alchimista che trasforma se stesso trasformando la materia. Sarà anche di aiuto coltivare la dimensione spirituale con la meditazione trascendente.
In compagnia di una evidente presunzione, al termine della mia tappa della vita desidero testimoniare e lasciare questa eredità priva di denaro: per qualcuno che ha fatto un viaggio simile al mio potrebbe essere di aiuto e anche preziosa, forse.

 L’ARTE, ASSASSINATA DALLA CRITICA

L’arte, a mio parere, è un modo efficace di praticare e comunicare la nostra conoscenza del mondo in cui viviamo.
Chiunque voglia fruire di questo processo vive una emozione globale che poi potrà descrivere in modo inadeguato con una lingua al servizio dei bisogni particolari della propria condizione.
Se questa esperienza è descritta da un critico d’arte risulta espressa con un linguaggio non idoneo, proposto come “super-linguaggio” ma in realtà potrà esprimere soltanto una ideologia riduttiva che presume di raccontare ciò che l’arte trasmette servendosi anche delle immagini emotive insieme alle idee derivate dalla logica mentale. Questo se tutto avviene onestamente; ma se l’operazione risulta al servizio del mercato gli esiti possono essere molto negativi o addirittura nefasti.
Il mercato finanziario che sostiene l’arte del nostro tempo sostituisce il valore dell’arte con il valore economico. In questo caso il valore in denaro dell’opera d’arte ha solo bisogno di essere garantito e per ottenere questo risultato l’opera è bene che non abbia valore artistico che sarebbe condizionato dal gusto estetico di moda in quel momento e destinato a cambiare col variare delle necessità culturali del tempo in cui la valutazione avviene. Il risultato sarebbe quello di scoraggiare qualsiasi desiderio di investimento finanziario in cerca di lucro.
Esempi recenti sono stati il sostegno dato dal sistema finanziario ad alcuni movimenti artistici il cui successo ha arricchito gli artisti, i critici e i mercanti che hanno gestito l’operazione.
Nel passato l’arte è stata usata da chi deteneva il potere come strumento per supportare il consenso ideologico ma l’arte vera inseguiva altri scopi. Lo si può constatare considerando l’arte religiosa di cui si serviva la chiesa per corroborare il proprio potere ma che nelle sue espressioni vere in realtà inseguiva un desiderio di conoscenza spirituale. Questo secondo modo di intendere l’arte conserva il proprio valore artistico nel tempo e basta considerare come riescano a coinvolgerci attualmente le opere dell’antico Egitto, della Grecia, del rinascimento fiorentino….
Le mode e il gusto cambiano ma l’efficacia del linguaggio artistico rimane attivo.
Chi compra un’opera d’arte in questo momento per soddisfare i propri bisogni veri di conoscenza facendosi consigliare da un vero rapporto estetico e affettivo otterrebbe subito soddisfazione e anche se il denaro potrebbe non essere garantito dal sistema dell’arte a breve e medio termine, se l’opera ha veri valori artistici conserverà la sua efficacia nel tempo.
Concludendo, il mercato può essere gestito anche da chi non ha nessuna passione e competenza  ma la vera funzione del linguaggio artistico è riservata solo agli artisti e a chi conosce i modi di farsi coinvolgere dal rapporto con l’aura tipica della vera opera d’arte.




SE UN’ARTISTA È COSTRETTO A OCCUPARSI DI POLITICA

Chiunque desideri capire le ragioni della propria vita e prendere coscienza di sé, del mondo in cui vive e dei suoi rapporti con le altre forme conviventi, deve valutare i mezzi e i linguaggi con cui questi rapporti avvengono.
I cosiddetti “media” operano con le parole della stampa, le immagini della televisione, la radio, internet….
Chi detiene il potere usa questi mezzi e propone un modello manipolato di “democrazia” per soddisfare il potere stesso.
Per capire quello che realmente avviene nella nostra società occorre considerare che la classe dirigente ha bisogno di convincere l’elettore con tutti i mezzi dei media normalmente usati per giustificare il proprio operato e farlo credere la volontà espressa dal popolo mediante il consenso elettorale.
A questo punto chi vuole capire deve disporre della massima libertà e indipendenza e introdursi nei meandri del sistema politico.
Qualcuno propone come alternativa alla democrazia la tirannide gestita da un tiranno illuminato.  Considerando quasi impossibile trovare un uomo così disponibile, la proposta risulta inaccettabile perché chi detiene il potere imporrebbe le proprie ragioni con uomini capaci di generare effetti nefasti.
Occorre una classe dirigente che possa sostituire il tessuto connettivo delle religioni finora usato con qualcosa di più convincente che attinga alle qualità da noi considerate migliori.
La prima cosa da fare è rendersi conto che le persone che possono compiere questo salto evolutivo non sono quelle messe sul piedistallo dai media. Occorre capire la necessità di percorrere un lungo e faticoso processo per individuare le persone migliori e questo non solo nel panorama politico ma anche nella cultura e nell’arte. Individuare insomma le persone che propongono valori che corrispondono maggiormente ai nostri veri desideri.
I media dovrebbero aiutare il popolo a capire queste necessità prioritarie piuttosto che coltivare i falsi miti creati al fine di rendere passive e soggiogate le persone.
Chiaramente tutto questo si pone come atto di ribellione di un’artista costretto a occuparsi di politica per conservare la libertà indispensabile al proprio lavoro. Si deve chiarire anche che l’origine di questo comportamento non è la frustrazione per un mancato successo che a volte si usa per denigrare il dissidente, ma la necessità di mettere in evidenza la mancanza di idee confessabili che caratterizza chi sostiene il sistema. Il vero successo di un artista consiste nel riuscire a capire ciò che non è possibile capire con l’uso specialistico dei linguaggi separati.
Proviamo a descrivere il panorama in cui si esprime la nostra vita sociale:
a livello internazionale il potere è esercitato da pochissime persone ricchissime che possono manipolare la finanza e il mercato a loro piacimento. Il sistema finanziario è al loro servizio, la politica è al servizio del sistema finanziario, i giornalisti della stampa e della televisione sono asserviti alla politica, le opinioni più diffuse sono il risultato di questo condizionamento.
Da rilevare anche che chi desidera che le cose rimangano come sono, spesso qualifica come inattendibile e sciocca l’abitudine a individuare una dietrologia inesistente, ma chi desidera che le cose cambino ha mille ragioni per indagare su quello che succede dietro il panorama che si presenta davanti. 
Se vogliamo recuperare il diritto a scegliere il nostro modo di vivere è indispensabile acquisire la conoscenza autonoma e consapevole dei processi con cui valutiamo il nostro essere e l’ambiente in cui viviamo.
Le leggi del mercato, del denaro e del potere non sono sufficienti a soddisfare i nostri desideri e, a questo punto, può iniziare l’avventura conoscitiva i cui esiti possono essere disponibili a chi vorrà decidere di tentare.

SOGGETTIVAMENTE

Ovviamente qualsiasi società esprime la qualità dei soggetti che la compongono.
Se la società di cui facciamo parte ci obbliga a condurre una vita che non vogliamo è inevitabile considerare l’opportunità di cambiare consapevolmente il nostro modo individuale di intendere le cose.
La prima cosa che mi viene in mente osservando con tristezza la decadenza attuale del popolo di cui fo parte è la perdita dei valori che hanno caratterizzato nel passato la nostra società. In questo senso possiamo rilevare di essere all’avanguardia di un declino generale diffuso in tutto il modello culturale occidentale.
Adesso due sono le alternative: dopo essere arrivati a terra: o ci mettiamo a scavare per scendere ancora, come propone qualche buontempone, oppure rimbalziamo trasformando la nostra avventura in qualcosa di nuovo e più appetibile. In questo caso a noi che siamo giunti per primi al fondo spetta di proporre un altro modo sociale di vivere e io credo che, alimentati dalla disperazione, abbiamo la possibilità di procedere in anticipo al progetto futuro.
Rivolgendo l’attenzione al passato possiamo disporre di una fonte inesauribile attingendo contemporaneamente dalle tradizioni dell’antico Egitto, del taoismo, dei veda, dell’induismo, delle religioni ebraica, cristiana, musulmana, dello sciamanesimo tolteco e siberiano, della filosofia, della scienza, della fantascienza…. Insomma un patrimonio immenso che rimanda sempre a un mondo spirituale che sta all’origine del mondo materiale della nostra dimensione spazio-temporale. Spesso queste conoscenze sono state gestite da organizzazioni sociali come per esempio le chiese di tutte le religioni. Questi organismi hanno espresso le società del passato riuscendo a motivare le regole delle relative amministrazioni.
Dopo tutte queste considerazioni queste regole non possono più essere accettate. Rimane soltanto il disagio dell’assenza di motivi sufficienti per tenere insieme una società civile.

IL RISVEGLIO

Può accadere che dopo un lungo sonno profondo alternato da continui dormiveglia, capiti di svegliarsi del tutto ed avere molta difficoltà a riaddormentarsi.
Allora diventa prepotente il bisogno di sapere quello che occorre per motivare il nostro vivere.
Normalmente sembra che ogni creatura sia espressione dell’energia che l’ha creata. Se avvertiamo che tutte le nostre azioni possono essere al servizio inconsapevole del potere di questa energia che insegue fini ignoti, si instaura in noi il desiderio di acquisire consapevolezza di ciò che accade e la necessità di ottenere risposte alle numerose inevitabili domande.
Il cervello ragiona, la mente può osservare il cervello che ragiona, i sentimenti emotivi sono indipendenti dalle ragioni e si esprimono istintivamente in modo automatico.
La motivazione più importante che induce le nostre azioni è il piacere di aderire alla richiesta della procreazione in cui sono coinvolti il corpo, la mente e i sentimenti. La procreazione è richiesta a tutte le forme della vita per fornire cibo alle varie specie che in questo modo si equilibrano. Le ragioni sono ignote.
L’uomo ha trovato il modo di annullare l’efficacia aggressiva delle forme ostili e in sostituzione pratica la guerra fra i suoi simili.
A questo punto la domanda è: perché dobbiamo essere felici o tristi o sofferenti?
Il cervello esige uno scopo da raggiungere e ipotizza che la sofferenza o la felicità siano una punizione o ricompensa di un servizio reso a un potere che lo esige. Lo scopo è ignoto.
Esistono molti modi per rapportarsi con l’energia potenziale e tutte le volte che il contatto avviene è come se il rintocco di una campana ti volesse avvertire per tenerti attento e vigile:
simultaneamente passato e futuro risolvendo così la necessità dello scopo tipica del mondo spazio-temporale.
Un fenomeno molto interessante da cui si possono dedurre
Un sogno nel sonno
La lettura di una poesia
La vista intrisa di luce dell’aura di un’opera d’arte visiva
L’ascolto di una musica geniale
La memoria di un fatto particolare che si trasferisce nel qui ed ora.

Caratteristica dell’evento è la trasformazione del desiderio di trascendenza in “amor che move il sole e l’altre stelle” e la coscienza che acquisisce consapevolezza.
Il rapporto senza pregiudizi con la dimensione spirituale può generare esperienze particolari e coltivabili da chi si introduca in questo genere di conoscenze e allora può succedere che:
Lo stato di meditazione ottenuto dalla mente evochi e generi l’invasione del silenzio coinvolgendo il soggetto e l’ambiente, il tempo cessi di scorrere immobilizzando il pendolo della vita, gli opposti si uniscano in una dimensione coinvolgente alcune importanti indicazioni è quello che può succedere a chi ascolta o guarda l’opera di un autore geniale, anzi direi che la genialità si caratterizza proprio per questo effetto tipico. Infatti chi si rapporta con l’opera suddetta lasciandosi coinvolgere può sperimentare una condizione straordinaria in cui il fruitore riceve la sensazione di essere in prima persona protagonista insieme con l’autore e l’evento diventa così l’espressione di una vita che coinvolge tutti e tutto.
La vicenda avviene in una dimensione caratteristica dell’energia potenziale da cui tutto ha origine.
Chi ha vissuto un’esperienza simile deve per forza iniziare ad avere un rapporto molto diverso con gli altri membri della società e allora la ricerca dei motivi della vita diventa la cosa prioritaria. Organizzare una società per raggiungere questo scopo è inevitabile e necessario.
Prima di tutto occorre usare consapevolmente il linguaggio con cui porsi le domande per ottenere risposte soddisfacenti perché la domanda viene fatta nella condizione e nella dimensione spazio-temporale.
La cultura tradizionale indica nel “big bang” l’origine e il modo in cui avviene le scorrere della vita nel tempo:

Andare e venire eterni
Partenza e arrivo
Nascita e morte

La domanda è: tutto questo avviene per volontà dell’energia di origine oppure l’evento è senza causa e senza scopo?
Il punto è che noi che gioiamo e soffriamo desideriamo essere attori consapevoli.
Una seconda domanda: il cervello di cui ci serviamo per affrontare questi problemi è voluto o casuale?
E ancora: se recitiamo in uno spettacolo di cui non siamo gli autori vogliamo esser pagati con la moneta dello spirito creatore:

Il cervello vuole capire
Il corpo vuole godere
L’anima desidera amore

Se vogliamo dare un senso accettabile al nostro comportamento con motivazioni più soddisfacenti è indispensabile creare una società civile che si proponga di dare conoscenza al cervello, consapevolezza alla mente e coscienza all’anima. 

Questo è il nostro futuro.