"MORTE E RESURREZIONE DEL NOSTRO MODELLO CULTURALE"

        DIVAGAZIONI  SUL NOSTRO MODO DI PARTECIPARE  ALLA  VITA

Se prendiamo in considerazione la ragione, la gioia e la sofferenza del nostro coinvolgimento in una vita da noi non richiesta, ci rendiamo conto che la nostra è una partecipazione consensuale a qualcosa che tuttavia non conosciamo. Allora si manifesterà l’esigenza indispensabile di consapevolezza sia individuale che sociale. Il modello culturale in cui interagiamo è da sempre orientato a farci credere che il gioco della vita consista essenzialmente nell’acquisire il potere necessario per asservire il prossimo. Rilevando la sofferenza che questo modo di vivere provoca, mi sembra indispensabile cambiare il gioco e creare finalità più accettabili e desiderabili.
Sollecitati da questi motivi dovremo allora creare un nuovo modello basato sulla conoscenza da ricercare con tutti i modi di cui disponiamo (razionalità, arte, musica, poesia, apparato sensorio...)  La base di partenza proviene da una tradizione che intende la nostra condizione spazio-temporale originata da una energia potenziale senza tempo. Questa tesi proviene da fonti spirituali, dalla ragione e dalla scienza da noi particolarmente apprezzata. Il panorama così osservato si caratterizza con fenomeni espressi con aspetti opposti e in lotta tra loro:  Bene e Male, Bello e Brutto, Maschio e Femmina Passato e Futuro….      Ma la nostra dimensione temporale ci permette di fare progetti per inseguire uno scopo desiderato.
Quando ci chiediamo come stabilire un contatto consapevole con l’universo di cui facciamo parte e  con il quale, a volte, possiamo anche identificarci, questo universo appare esterno alla nostra forma ma, in determinate condizioni, può sembrare come nostra creazione.   Sicuramente il linguaggio   espresso   dalla nostra razionalità non è adeguato. Tuttavia il rapporto esiste perché la misteriosa dimensione emotiva     dell’amore  manifesta    la   sua    capacità di connettere tutte le forme ed esprime caratteristiche simili alla gravitazione universale, permettendo un rapporto totale con le altre forme e l’identificazione con l’essere unico secondo l’idea della parte che contiene il tutto proveniente dalla scienza fisica recente. Ci sono molti modi di vivere l’amore fra cui i più noti sono l’amore all’origine del processo procreativo e il dantesco “amor che move il sole e l’altre stelle”. 
Se, risvegliati, ci si identificherà con la vita nel suo insieme (Eraclito) e dovremo affrontare il paradosso tra la nostra condizione inserita nel tempo e lEssere dell’energia potenziale da cui proveniamo e immaginato senza tempo. Qualsiasi motivo si voglia attribuire a chi ha dato origine alla nostra vita dovremo ipotizzare    uno   scopo:  un    progetto impossibile nella condizione  senza  tempo.  Evidentemente lo scorrere della nostra ragione non può pensare cose fuori del tempo stesso. Allora dovremo immaginare possibile una nostra condizione senza uso del cervello razionale ma, tuttavia, capace   di   entrare   in   rapporto   con l’energia potenziale di origine. Nasce così la meditazione spirituale in cui si può far tacere l’ossessivo   rincorrersi dei pensieri: il tempo si ferma ed   è possibile   identificarsi   sensitivamente   con la nostra condizione qui ed ora.
Qualcuno chiama estasi questo fenomeno che può costituire la nostra identificazione con la vita.
Tutto   questo, ai nostri occhi ricorda ed esprime la condizione divina e il realizzarsi dell’essere vero Dio e vero Uomo della tradizione cristiana.
Tuttavia il vero uomo è prigioniero del tempo e per superare i suoi limiti impliciti nella condizione derivata dalla separazione degli opposti, deve realizzare l’ermafrodito alchemico che li congiunge. Adesso il vero problema è comprendere con i mezzi di cui dispone nella condizione di vero uomo il motivo che avrebbe indotto l’energia divina a produrre la sofferenza originata da un cosiddetto peccato originale attribuito al frutto dell’albero del bene e del male. Così viene in mente il ricordo della testimonianza di alcuni santi famosi che hanno affermato essere fonte di piacere estatico la felicità convivente con la sofferenza.                                                                               
IPOTETICO PROGETTO
Dopo queste considerazioni, se vogliamo partecipare consapevolmente al progetto  di  una  società nuova  e più adeguata ai nostri bisogni di conoscenza, dobbiamo dare priorità ad ogni attività rivolta a capire i nostri veri desideri.  Così l’aspetto più importante della vita si identificherà con la capacità di capire da uomini la condizione divina. Il nostro essere nel tempo vive il rapporto con una vita caratterizzata dalla compresenza di due valori opposti tra i quali a noi sembra di poter esercitare il libero   arbitrio. I nostri   desideri sono rivolti istintivamente alle parti   che    a   noi   appaiono   positive per   cui vorremmo che il mondo fosse basato proprio su queste.
E allora cose belle e non brutte, buone e non cattive, gioia e non dolore futuro anziché passato…. 
Il progetto si presenta così con l’aspetto di una ipotesi clamorosamente ingenua, ma se teniamo conto del processo naturale che dà origine ad una creazione inconsapevole  del  mondo effettuata da un uomo che vorrebbe essere consapevole, la proposta diventa accettabile.
L’idea iniziale potrà sollecitare il desiderio che poi diventerà la necessità inevitabile di realizzare un modo di vivere nuovo e consapevole.  A questo scopo i media, anziché mettersi al servizio della politica espressa da l’attuale modo di vivere, dovranno coinvolgere il grande pubblico nei valori preziosi della cultura intesa nel suo insieme (musica, arte, poesia, filosofia scienza…).  Si darebbe così a tutti la possibilità di visitare i mondi creati dai grandi geni del passato e l’opportunità di immaginare una “realtà” nuova e diversa. In questo modo lo spirito creatore senza tempo potrebbe generare il libero arbitrio dell’uomo semplicemente per variare la propria esistenza eterna ma non immobile (forse). Tutto questo potrà essere un sogno se osservato dalla nostra vita nel tempo, oppure l’uomo stesso potrà sembrare un sogno se osservato da una possibile condizione senza tempo. Il risveglio avviene trasformando il classico sogno o son desto? in un nuovo sogno e son desto
Comunque, In ogni caso sognare sarà la cosa più bella e piacevole della vita.

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